Storia di Futurama

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  1. ¬Jenny Uchimø
     
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    Storia di Futurama



    Fry, giovane fattorino senza stimoli, consegna una pizza a un laboratorio scientifico e qui rimane intrappolato in una camera criogenica la quale si riapre solo mille anni più tardi. Dopo lo stupore e l’entusiasmo iniziali per essere finito nella New York del 3000, Fry scopre di avere un nipote più adulto, il professor Farnsworth, proprietario di una società di trasporti intergalattica. Comincia così a lavorare per lui, facendo amicizia con una monocola di nome Lela e un insolente robot bevitore di birra, Bender.




    Curiosità.

    Matt Groening cominciò a immaginare le storie e i personaggi di Futurama nel 1990, nello stesso periodo in cui aveva da poco cominciato a lavorare sulla serie animata I Simpson. Trascorsero circa sei anni prima che Groening arruolasse David X. Cohen - lo sceneggiatore e produttore con il quale collaborava ne I Simpson - come suo partner nello sviluppo di questo nuovo progetto. Dopo un loro lungo periodo di studio del genere fantascienza, FOX ordinò la produzione di una prima stagione di 13 episodi, la quale debuttò negli Stati Uniti nella primavera del 1999. Il rapporto tra gli sviluppatori e il network, però, fu difficile fin dai primi tempi. FOX temeva che la serie non si sarebbe adattata bene al brand - i dirigenti non gradivano aspetti come le cabine-suicidio e i comportamenti anti-sociali di Bender - e chiese un coinvolgimento nel processo creativo. Ciò spazientì Groening e Cohen, i quali pretesero una libertà simile a quella ne I Simpson. La situazione traboccò dopo la produzione del terzo episodio, Io, coinquilino, scritto rispettando le direttive del network. Il risultato però non piacque ai dirigenti e, dopo l’ennesima trattativa, FOX accettò di concedere ai produttori la stessa indipendenza de I Simpson. Ma il momento fortunato non durò a lungo. A causa dei continui movimenti in palinsesto e della programmazione discontinua, utili solo a disorientare il pubblico, gli ascolti non premiarono la serie, costringendo FOX a cancellarla dopo quattro stagioni, sebbene un annuncio ufficiale non arrivò mai. Un destino analogo a quello de I Griffin. E proprio come per la serie di Seth MacFarlane, il successo della riprogrammazione degli episodi sulla rete via cavo Comedy Central, che acquistò i diritti due anni più tardi, così come quello della vendita dei DVD, incoraggiò quest’ultima a rimettere in piedi il progetto, ordinando, nel 2006, la produzione di quattro lungometraggi. I film furono prima distribuiti in DVD - una sorta di omaggio a tutti quegli acquirenti che avevano reso possibile la rinascita di Futurama - e solo successivamente in tv, con un formato differente, tra il 2008 e il 2009. Anche in questo caso il successo fu tale (lo show più visto del giovedì sera e i rating più alti di sempre per Comedy Central) che la rete ordinò subito dopo la produzione una sesta stagione di ben 26 episodi. Prima di tutto questo, però, c’era stato un periodo durante il quale il rischio che le voci originali dei personaggi non sarebbero state le stesse delle stagioni precedenti fu molto alto. 20th Century Fox non era disposta a soddisfare le richieste salariali del cast. Ma, ancora una volta, la disputa si risolse grazie anche ai fan, i quali sostennero la trattativa con una petizione online.

    Prima che la scelta ricadesse su Futurama, i produttori avevano considerato alternative come Aloha, Mars! e Doomsville. La scelta di chiamare la serie Futurama fu ispirata dal designer Norman Bel Geddes, che nel 1939 chiamò nello stesso modo un padiglione della Fiera Mondiale di New York raffigurante un immaginario mondo del 1959.

    John DiMaggio si era proposto inizialmente come doppiatore del professor Farnsworth. Prima che gli fosse affidato il ruolo di Bender, i produttori avevano pensato di affare la parte al collega David X. Cohen. Non solo. Nella prima versione della sceneggiatura erano presenti delle differenze anche nei nomi dei personaggi. Il nome di Fry, ad esempio, passò da Curtis a Phil Hartman, prima di diventare Phillip J. Fry.

    La produzione di un episodio di Futurama richiede approssimativamente tra i sei e i nove mesi di lavoro. Tempi così lunghi - più della durata di una stagione televisiva - costringono gli addetti ai lavori ad anticipare di molto la produzione e a lavorare su più episodi contemporaneamente.

    Come ne I Simpson, la sequenza d’apertura di Futurama è differente in ogni episodio, anche se le gag sono meno complesse. Un sottotitolo diverso arricchisce i primi istanti di ogni sigla, quando l’astronave della Planet Express vola attraverso il titolo della serie. Variano anche le immagini nello schermo contro il quale l’astronave si scontra al termine della sequenza. L’intero lavoro ha richiesto circa cinque settimane per essere completato, con 80 livelli di animazione 3D combinati insieme. Inizialmente, si pensò di rendere ogni volta differente anche il tema musicale creato da Christopher Tyng. Tuttavia, solo alcuni episodi propongono un diverso remix. Rispetto poi alla versione utilizzata nella maggior parte degli episodi, inclusi quelli che presentano una sigla abbreviata, le sequenze d’apertura dei quattro film tv sono quelle caratterizzate dal maggior numero di differenze. Le più evidenti si trovano nel quarto lungometraggio, Nell'immenso verde profondo, per la quale è stato utilizzato anche un diverso tema d’apertura, cantato da Seth MacFarlane.

    Oltre ai quattro film distribuiti tra il 2007 e il 2009, i personaggi di Futurama sono stati pubblicati anche all’interno di un fumetto, Futurama Comics, pubblicato dalla Bongo Comics a partire dal 2000, e in un videogame, distribuito da Sierra Entertainment nel 2003, per PlayStation 2 e Xbox. Il resto del merchandise include: figurine, giocattoli raffiguranti i personaggi della serie, giochi da tavolo e action figures.
     
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  2. ¬Jenny Uchimø
     
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    hhshhshs
     
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1 replies since 31/12/2012, 16:23   31 views
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